Incarico RSPP esterno e formazione RSPP

Il Testo unico sulla sicurezza sul lavoro così definisce il Responsabile del servizio prevenzione e protezione detto in acronimo e comunemente RSPP. “Articolo 2 (Definizioni), comma 1 (f): responsabile del servizio di prevenzione e protezione: persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali di cui all’articolo 32 designata dal datore di lavoro, a cui risponde, per coordinare il servizio di prevenzione e protezione dai rischi”.

La nomina del RSPP è un obbligo del datore di lavoro. Non è prevista dalla legge italiana attualmente in vigore la possibilità che un’azienda, un luogo di lavoro non si doti di un RSPP. Ogni datore di lavoro deve quindi provvedere a incaricare una persona adeguatamente formata e dai comprovati requisiti professionali allo svolgimento di tale compito all’interno della sua azienda.

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L’RSPP in azienda può essere interno, ovvero incaricato tra il personale presente, esterno, ovvero affidando tale e delicato compito a un professionista annoverata da associazioni di datori di lavoro e organismi paritetici, o in ultimo può essere lo stesso datore di lavoro.

Il datore di lavoro può nominare se stesso a capo del servizio di prevenzione e protezione solo in alcuni casi particolari. Ovvero in: aziende artigiane e industriali che abbiamo fino a 30 lavoratori, aziende agricole e zootecniche che abbiano fino a 30 lavoratori, aziende ittiche fino a 20 lavoratori, altre aziende delle quali non viene specificata la natura purché abbiano fino a 200 lavoratori.

Ricordiamo la discriminante fondamentale per ognuno dei casi indicati, ovvero quella riguardante la formazione (e aggiornamento) e la preparazione del futuro RSPP. A tale proposito invitiamo a consultare l’ultimo accordo della Conferenza Stato Regioni del 21 dicembre 2011, che ha legiferato in merito alla formazione dei datori di lavoro – RSPP.